Un impianto Conad che occupa 2.000 mq di superficie. Al centro di una zona
industriale e commerciale nell'immediata periferia di Cesena. Una struttura di
stoccaggio e di distribuzione di carni.
Per 250 negozi targati "Margherita" dislocati in Emilia Romagna,
Veneto e Marche. Con una movimentazione annua di 120.000 quintali di carne rossa
(bovini, suini, ovini) e 40.000 quintali di avicunicoli (polli, tacchini e conigli).
È in questo impianto Conad che la ditta Baroncini
di Voltana di Lugo ha installato nei mesi scorsi le attrezzature complete di movimentazione
delle carni, dall'arrivo alla spedizione: due bracci di sollevamento carico e
scarico, 1.500 carrucole sensorizzate, celle frigorifere, strumenti di lavorazione
delle carni. Tre mesi di lavoro intenso, da gennaio a marzo del 1994. In perfetta
simbiosi tra edilizia e meccanizzazione.
«La sistemazione delle attrezzature - ci spiega il giovane Gabriele
Utignani, comproprietario dell'azienda di Voltana- l'abbiamo studiata sul posto
assieme ai tecnici dell'impresa di costruzione del plesso e ai dirigenti del Conad,
sviluppandola in parallelo con la costruzione edilizia. Perché questa è
la filosofia della Baroncini: progettare,
costruire e installare sul luogo dell'impianto, operando in base alle esigenze
del committente. Non abbiamo attrezzature standardizzate, da tenere in deposito.
Lavoriamo per mattatoi, salumifici, macellerie su ordinazione. Dislochiamo una
squadra operativa sul posto che progetta e programma il lavoro, e in officina
a Voltana realizziamo, di volta in volta, le attrezzature su misura. Con criteri
artigianali di antica e sperimentata perfezione.»
È Giordano Volanti, capo magazziniere del complesso, a guidarci nei
meandri della struttura: lunghi corridoi, ampi spazi climatizzati. Una temperatura
di gelo. Ed è un'autentica gimcana che Volanti ci impone tra una fitta
siepe di mezzene di suini, bovini e ovini pencolanti dai ganci fissati alle carrucole
che percorrono l'itinerario imposto dalla guidovia, dalle celle frigorifere alla
"bocca" di uscita. Dove il container-frigo è appostato per ricevere
il suo carico. Saranno in media 15-20 i tir che ogni giorno si alternano alla
"bocca d'ingoio ", che è stata adattata al codice "Barre
" perché tutta la merce è destinata ai negozi predisposti alla
vendita codificata. Spiega infatti Volanti: «Ogni carrucola è dotata
di un proprio sensore che al termine della corsa consegna al computer (che lo
registra) peso, qualità e specie del prodotto. Dati, questi, che vengono
contemporaneamente riprodotti e trasmessi dalla stampante. Così abbiamo
l'esatta situazione, in ogni momento, della nostra attività».
Prodigi della tecnologia elettronica che Baroncini
ha saputo coniugare alla perfezione con la raffinata tradizione artigianale! «Queste
operazioni di carico e scarico - prosegue Volanti - si svolgono due volte alla
settimana per le carni rosse e altrettante per le carni cosiddette bianche degli
avicunicoli. Con una movimentazione complessiva di circa 4-5 mila quintali di
carne alla settimana. »
Parlando, Volanti ci guida in lungo e in largo nei meandri della piattaforma,
menando precisi fendenti alle carcasse per farsi largo, mentre osserva compiaciuto
il perfetto funzionamento dell'impianto. Così passiamo, via via, dalla
zona di stoccaggio, con la lunga teoria delle celle frigorifere, per approdare
alle zone di lavorazione, sotto un aggrovigliato intrico di carrucole e guidovie,
in acciaio inox e quasi tutte ad avanzamento automatico, che paiono mosse da una
mano invisibile. Usciti dal tunnel del freddo, ci troviamo nell'ufficio del direttore
dell'impianto, Gastone Tosi. È un piccolo locale che stride con il dispendio
degli spazi in cui si dipana la struttura. Una scrivania dove si incrociano telefono
e fax, computer e una vaschetta ricolma di fogli. Nel clima un po' più
"confortevole" di questa stanza possiamo riprendere il discorso di approfondimento
sul ruolo della struttura e sulla sua genesi. Cominciando da Gastone Tosi che
ha seguito la realizzazione dell'impianto, passo dopo passo. Partendo dalla progettazione.
«La scelta dell'insediamento in questa zona - ci spiega Tosi - era legata
alla programmazione dell'amministrazione comunale Cesenate delle cosiddette aree
produttive. Qui, infatti, sono previsti gli insediamenti di strutture del settore
agroalimentare. Già sono presenti varie realtà cooperative del ramo
ed è prossimo l'insediamento del nuovo mercato ortofrutta di caratura europea.
Come si può notare anche dal "disordine" degli uffici, siamo
ancora in fase di sistemazione. È evidente che l'installazione delle apparecchiature
di Baroncini aveva la priorità su tutto e in tre mesi di lavoro abbiamo
reso funzionante la struttura. Di ciò va dato merito anzitutto al gruppo
di lavoro che l'azienda di Voltana ci ha messo a disposizione. Una équipe
di alto livello professionale che ha saputo interpretare al meglio il nostro sistema
di lavoro, operando all'unisono con i tecnici del cantiere. »
Sorride compiaciuto Serafino Baroncini che nel frattempo ci ha raggiunti in
ufficio, prendendo posto a fianco del nipote Gabriele Utignani col quale divide
la responsabilità della conduzione dell'azienda. Sorride e osserva in tono
pacato che questo, in fondo «è il solo modo di lavorare che pratichiamo
da quarant'anni». La realtà, così come si prospetta, a lavori
pressoché ultimati, sembra confermare questo assunto. Un'azienda, dunque,
vocata alla progettazione e creazione di attrezzature e impianti per la macellazione,
che fonda il proprio impegno sulla «qualità degli impianti e l'efficienza
dei servizi», come detta uno slogan pubblicitario della ditta.
«Non abbiamo un solo rappresentante in giro - sottolinea Baroncini -
Sono i vecchi clienti che ci portano i nuovi. E penso che questo sia dovuto soprattutto
alla disponibilità e all'impegno che sappiamo esprimere in ogni occasione.
Anche con l'assistenza che siamo in grado di assicurare alla nostra clientela.
Non usiamo personale da fuori. È solamente il nostro personale che si sposta
di volta in volta, restando sul posto tutto il tempo occorrente. Attualmente abbiamo
un gruppo fisso in Sardegna impegnato ad attrezzare un nuovo macello. Un impianto
a tre linee per una spesa preventivata in un miliardo e mezzo solo per il nostro
lavoro.» Come in un racconto fiabesco, Serafino Baroncini ci racconta la
sua storia. Una storia che abbraccia 45 anni di impegno e di operosità.
In principio fu il padre, Edmondo Baroncini, ad avviare nel 1947 questa attività,
nella sua modesta bottega artigiana di Voltana. Fornendo le attrezzature di un
piccolo macello in zona.
«Fu la prima esperienza di un lavoro ideato e realizzato sul campo.
Con l'installazione del primo paranco di sollevamento, della prima guidovia monorotaia.
Fu il principio di una serie ininterrotta di commesse e di nuove esperienze. Fino
alla chiamata di Remo Dall'olio (che poi è diventato Beca), che ci ha visto
impegnati per molti mesi con le tecnologie più avanzate.» Nel 1975
Serafino subentra al padre alla direzione dell'azienda e nel 1980 si compie il
salto dalla vecchia bottega artigiana al nuovo stabilimento. «Mantenendo
sempre una dimensione artigiana, con non più di 20-25 dipendenti - commenta
Baroncini - e un giro d'affari intorno ai quattro miliardi. Che rappresentano
la nostra giusta misura. Non miriamo a traguardi che non siano alla portata delle
nostre forze. Essi devono essere sempre adeguati a ciò che la tecnologia
ci promette. »
Romantico e pragmatico insieme, questo Baroncini! Che ora ci spiega le ragioni
dell'adesione al Coimex, un organismo consortile che unisce una ventina di piccole
e medie aziende del ramo, per lo studio dei mercati esteri e di eventuali possibilità
di export. «Perché ora siamo pronti a misurarci anche in campo europeo
- esclama - Anche per questo abbiamo pensato a un logo aziendale, a una specie
di marchio di fabbrica...» Poi tace, come per raccogliere le idee. E ci
confida: «Provate a mettervi nella pelle di un "creativo" pubblicitario
e a immaginare di ricevere I'incarico di creare un simbolo che colpisca l'immaginazione,
con I'aggiunta di essere almeno un po' originale... Certo la pratica dell'originalità
è sempre più difficile. Dal canto nostro abbiamo suggerito di evidenziare
il motivo della guidovia e della carrucola che sono il nostro pane quotidiano.
Così è nato lo stemma con una barra che sovrasta il nome "Baroncini"
e la prima "i" che diventa una "J" spostata in alto, a forma
di gancio. Un logo che a nostro avviso meglio non poteva esprimere la nostra filosofia
aziendale».
Così come la ditta Baroncini
sa esprimere al meglio la meravigliosa realtà economica rappresentata dall'universo
della piccola e media industria italiana. Quella meravigliosa realtà (esaltata
con giusta ragione dal professor Romano Prodi) che costituisce il vero motore
dell'economia nazionale. Piccoli artigiani, grande creatività. Accompagnata
a una spiccata predilezione per la qualità e la precisione. Come si è
precisata negli anni la presenza nel mondo imprenditoriale della ditta Baroncini.
Con sede a Voltana, nei dintorni di Lugo di Romagna.
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Abbinamento elettronico della merce alla carrucola abbinata a
un socio o cliente del Conad
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Al passaggio della carrucola il computer registra peso, merce
e cliente (socio Conad)
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Baroncini spiega al nostro giornalista Ascari il funzionamento
della carrucola
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Serafino Baroncini, titolare della Baroncini di Voltana di Lugo
(Ravenna): un'azienda che si distingue nella progettazione e negli impianti completi
per la macellazione di bovini e suini
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Il geometra Gabriele Utignani, responsabile della conduzione della
Baroncini per il settore macelli e salumifici
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Un momento del collaudo dell'impianto elettronico al centro carni
Conad: Baroncini a una postazione di controllo elettronico dell'entrata e uscita
delle carni
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Cella di sosta delle carni
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Il ragionier Gastone Tosi, direttore del Consorzio carni dei supermercati
Conad con sede a Cesena. Questo consorzio acquista e smista le carni destinate
ai Conad dell'Emilia Romagna, Marche e altre regioni limitrofe
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Il ragionier Gastone Tosi illustra al nostro giornalista l'impianto
eseguito dalla ditta Baroncini al centro carni Conad. Sono inoltre presenti lo
stesso Baroncini e il geometra Gabriele Utignani
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La nuova sede del centro carni Conad
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Carico o scarico delle carni sui camion
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Celle di sosta carni
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Carrucola con sistema elettronico di lettura
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