La parola globalizzazione viene usata sempre più spesso come se fosse
un termine magico, destinato a stupire chi ascolta e chi legge. E invece la globalizzazione
è dietro casa nostra, e basterebbe un pò di attenzione per capire
quanto sono cambiate le nostre aziende e pe rimmaginare come cambierà,
nel prossimo futuro, anche la nostra vita. Per motivi del tutto casuali, la nostra
prima proposta editoriale è costituita dalla Baroncini un'azienda di Voltana
che occupa una trentina di dipendenti e che opera nel campo degli impianti per
la macellazione. Abbiamo avuto una lunga conversazione con i due titolari, Serafino
Baroncini e Gabriele Utignani e siamo convinti che quel che ci hanno detto sia
di grande interesse, anche per un lettore un pò distratto.
Cominciamo con la storia dell'azienda. Nel 1947 Edmondo Baroncini e Giuseppe Utignani
(un fabbro ed un tornitore) aprono una bottega artigiana e sono sollecitati dall'esterno
ad occuparsi della macellazione. Poi - come ci hanno detto ripetutamente nel corso
della chiaccherata i due titolari - un liente tira l'altro, dai piccoli si è
passati ai grandi committenti, ma sempre con la tecnica del passa parola e, ora
di Internet. La sola pubblicità che fanno è quella presente nelle
riviste specializzate.
E a proposito di specializzazione, subito si pone il problema di quali carni
trattare e viene fatta la scelta di occuparsi della macellazione dei bovini, dei
suini e degli ovini (oggi con uno sguardo agli incentivi per la macellazione degli
struzzi).
Un momento importante per l'azienda è stato - in campo nazionale - quello
legato al Piano carni, che prevedeva l'adeguamento alle norme comunitarie dei
grandi impianti pubblici e privati. In questa fase il mercato italiano è
relativamente saturo, anche se la Baroncini sta ancora lavorando nel sud del paese.
Poi è arrivata, nel 1995, la necessità di andare all'estero,
a partire dalla ex Jugoslavia. Era però indispensabile un ulteriore scatto
dell'azienda, perché nei paesi dell'Est bisogna portare davvero tutto,
dalla progettazione ai finanziamenti dell'opera.
L'impianto per quei paesi va, dunque, pensato, realizzato, e, in collaborazione
con altri soggetti, la Baroncini si occupa anche del reparto frigorifero. E come
va nel mondo questa azienda? Attraverso i cavi dell'informatica, che hanno subito
utilizzato e che continuano ad utilizzare per proporre l'azienda e acquisire nuovi
clienti. E anche in questo ambito qualche cosa è cambiato: i grossi finanziamenti
oggi provengono da strategie nazionali ed europee ed e lì che la Baroncini
opera per tenersi in contatto con la potenziale clientela.
Lavorare sull'estero significa anche collaborare con le società di trading
e con gli studi commerciali e, come vedremo, sminge l'azienda a cercare dipendenti
un pò peculiari.
Per completare il quadro delle prospettive aziendali, diciamo che sono a buon
punto i contatti con la Cina, che sono in corso iniziative in Argentina e nel
Sudamerica e che qualche contatto è operante per il Sudafrica.
A titolo di curiosità ricordiamo che l'azienda sta costruendo un grande
impianto a La Mecca e che lì verranno inviati due tecnici egiziani che
da tempo lavorano con la società: nel raggio di 50 chilometri dalla città
sacra dell'Islam gli infedeli non possono fare questi tipo di lavori. Una fabbrica
di questo tipo ha bisogno di un dipendente capace di destreggiarsi in diverse
situazioni. Oltre a conoscere le lingue, deve saper tenere un rapporto col cliente,
avere una base di informatica e una certa familiarità con il disegno.
Ed è auspicabile che sia capace di sbrogliarsela anche in situazioni un
pò critiche (non dimentichiamoci che in diversi casi bisogna lavorare all'estero
per periodi continuativi).
Un dipendente, quindi, con una scolarizzazione fino ai 18 anni e che non pensi
soltanto a sedersi dietro una scrivania (e ci fanno sapere che questo pregiudizio
è piuttosto diffuso).
Che cosa manca a Lugo, per le attività imprenditoriali?
Un luogo dove i dirigenti possono incontrarsi e confrontare le proprie esperienze:
può capitare di sapere molto del Sudamerica e di ignorare che, a trecento
metri dal tuo capannone, c'é un'azienda con la quale si possono avere rapporti
commerciali. E quindi, ci hanno detto, perché non costruire, con l'informatica,
una specie di fiera annuale per discutere dei nostri problemi? C'é si Romandiola,
ma è ancora fragile nella struttura e dopo una telefonata ricevuta qualche
mese fa nessuno si è più fatto vivo.
Crediamo di aver riportato tutto quello che ci è stato detto e concludiamo
questa panoramica con una informazione importante: la Baroncini è la più
grossa azienda italiana del settore.
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